Singhiozzo neonati, cause e rimedi
Il singhiozzo è un disturbo piuttosto comune ma molto fastidioso, soprattutto quando colpisce un neonato. Ma quali sono le cause che possono scatenare il singhiozzo? E, soprattutto, come far passare il singhiozzo al proprio bimbo? Sull’argomento si legge un po’ di tutto ed i miti da sfatare sono molti.
Nell’adulto si va dal classico bicchiere d’acqua bevuto a piccoli sorsi fino allo spavento che, seguendo i metodi della nonna, dovrebbe essere risolutivo. Ma sono metodi decisamente impraticabili quando si tratta di un bambino. Come comportarsi allora in caso di singhiozzo nel neonato?
Singhiozzo neonati
Il singhiozzo è una contrazione involontaria del diaframma piuttosto diffusa tra i neonati. Si tratta dunque di uno spasmo alla gola dovuto ad una contrazione involontaria del diaframma, il muscolo che separa la cavità toracica dagli organi dell’addome, con conseguente chiusura della glottide laringea.
La prima cosa da chiarire è che, anche se fastidioso, non è pericoloso per il bambino.
Cause del singhiozzo nei neonati
Nei neonati è un fenomeno molto diffuso. Si è infatti stimato che i neonati spendano il 2,5% del loro tempo a singhiozzare; il fenomeno va poi a scemare durante l’infanzia fino a divenire un fenomeno occasionale e passeggero.
“Singhiozzo” è un nome onomatopeico che deriva dal suono prodotto dalla contrazione involontaria che causa la chiusura delle corde vocali.
La causa scatenante è l’irritazione del nervo frenico, che ha il compito proprio di controllare le contrazioni del diaframma. Se il nervo frenico viene irritato in un punto qualsiasi, può scatenarsi il singhiozzo. I fattori che possono scatenare il singhiozzo sono:
- Troppo cibo od una sua rapida ingestione può causare dilatazione dello stomaco e, di conseguenza, il singhiozzo
- L’ingestione di aria durante i pasti,
- Gli sbalzi di temperatura bruschi (ed anche il passaggio repentino da cibo o liquidi troppo caldi a troppo freddi)
- Le crisi di pianto che possono far incamerare troppa aria
- Situazioni di ansia o eccitazione.
Rimedi per il singhiozzo nei neonati
Se il vostro bambino inizia a singhiozzare mentre sta mangiando, fategli fare una pausa, cambiategli posizione e provate a farlo rilassare.
Se dopo qualche minuto non è cessato, provate a riprendere con l’alimentazione.
Se il vostro bambino è predisposto al singhiozzo, abbiate l’accortezza di aspettare che sia rilassato prima di dargli la pappa. Attenzione però a non aspettare troppo! Un’attesa protratta a lungo potrebbe causare singhiozzo da fame. Sempre per cercare di prevenire il singhiozzo è utile evitare che ingurgiti troppa aria durante l’allattamento. A questo scopo evitate poppate troppo lunghe, interrompete più volte l’allattamento ed eventualmente fate ricorso a ruttini intermedi.
Se il bambino viene allattato al seno, provare ad attaccarlo, qualche goccia di latte dovrebbe bastare a interrompere lo spasmo. Ricordate sempre che il singhiozzo non sempre infastidisce il vostro bambino e potrebbe riufiutare l’allattamento al seno; in questi casi non insistete eccessivamente.
Quando il vostro bimbo è abituato al ciuccio, provate a proporglielo per sfruttare il suo effetto calmante.
Con i più grandi si può provare anche con un cucchiaino d’acqua a temperatura ambiente.
Un rimedio che conoscono in pochi ma che potrebbe aiutare, consiste nell’esercitare un leggero solletico sotto il naso per stimolare un piccolo starnuto e bloccare il movimento involontario del diaframma. Non è consigliabile né particolarmente utile chiudere il nasino del piccolo né offrirgli alcune gocce di limone o aceto.
E’ molto utile mantenere un microclima costante negli ambienti dove il piccolo viene spogliato, magari togliendogli gli indumenti lentamente, onde evitare sbalzi termici repentini.